“Impressionismo. Origine e cammino di una visione” il presente svela il futuro della percezione

 


Campobasso si appresta ad accogliere, dal 20 dicembre 2025 al 15 marzo 2026, un appuntamento culturale di rilievo nazionale, capace di intrecciare memoria storica e sguardo contemporaneo: la mostra “Impressionismo. Origine e cammino di una visione”, allestita negli spazi del Palazzo GIL – Domus della Cultura, in via Gorizia 12. L’iniziativa, promossa dalla Fondazione Molise Cultura con il patrocinio del Ministero del Turismo e della Regione Molise, nonché realizzata in collaborazione con Navigare Srl, si inserisce nel più ampio percorso di valorizzazione del patrimonio artistico e culturale del territorio.

Nel cuore dell’inverno molisano, la rassegna propone un itinerario espositivo di ampia e solida impostazione critica, che ricostruisce gli anni decisivi in cui l’Impressionismo si affermò come una delle più radicali rivoluzioni del linguaggio artistico occidentale. Il percorso documenta, con rigore storico, un arco temporale che va dalla metà dell’Ottocento ai primi decenni del Novecento, mostrando come una visione altra del reale abbia inciso in profondità sul modo di osservare, interpretare e rappresentare il mondo.

Il nucleo dell’esposizione è costituito da opere rare e preziose, provenienti da collezioni private e raramente accessibili al grande pubblico. Accanto ai lavori di Claude Monet, le cui ricerche sulla luce e sul colore restano un riferimento imprescindibile, trovano spazio opere di Édouard Manet, Gustave Courbet, Eugène Boudin, Pierre-Auguste Renoir, Edgar Degas, Alfred Sisley, Henri de Toulouse-Lautrec, Giovanni De Nittis e Pierre Bonnard. Autori diversi per formazione e sensibilità, ma accomunati dalla volontà di superare i canoni accademici e di restituire sulla tela l’impressione immediata del reale.

Nato nella Parigi attraversata dai profondi mutamenti della Seconda Rivoluzione Industriale, l’Impressionismo rappresentò una sfida aperta alle convenzioni artistiche del tempo. Monet, Renoir, Pissarro e Degas rifiutarono l’idealizzazione statica della tradizione per privilegiare l’istante, la vibrazione della luce, la vita moderna colta nella sua dimensione più fugace. Non a caso, “Impression, soleil levant”, dipinto da Monet nel 1872 ed esposto nel 1874, finì per dare il nome a un movimento destinato a segnare in modo irreversibile la storia dell’arte.

Il percorso espositivo non si limita alla presentazione delle opere, ma si configura come un vero e proprio dossier critico, in cui la vicenda artistica si intreccia con il contesto sociale e culturale dell’epoca. In questo quadro si colloca anche l’attenzione riservata alla figura di Monet, nel centenario della sua morte, attraverso materiali e opere che restituiscono la profondità della sua ricerca cromatica e luministica.

In un tempo in cui l’arte è chiamata a confrontarsi con i linguaggi digitali e le nuove tecnologie dell’immagine, tornare oggi all’Impressionismo significa leggere il tempo che viene. Significa comprendere come, già nel XIX secolo, quegli artisti abbiano saputo anticipare il futuro, sottraendosi all’ovvio per interrogare la percezione del tempo e della luce. È in questa chiave che la mostra rivela il suo valore più autentico: nell’invito a cogliere, nel presente, i segni di ciò che non è ancora compiuto, a interpretare i mutamenti in atto e a trasformare l’intuizione in consapevolezza critica.

“Impressionismo. Origine e cammino di una visione” si propone così come un luogo di incontro tra storia e percezione, tra le luci di ieri e gli sguardi di domani, offrendo al pubblico campobassano e ai visitatori una riflessione profonda sulla genesi di uno dei movimenti artistici più influenti di sempre e sul senso, ancora attualissimo, di imparare a leggere il futuro attraverso le tracce lasciate da chi ebbe il coraggio di guardare il mondo con occhi nuovi.

#domenicorotondi 



Informazioni pratiche
La mostra è visitabile dal 20 dicembre 2025 al 15 marzo 2026 presso il Palazzo GIL – Domus della Cultura, via Gorizia 12, Campobasso. I biglietti sono disponibili online sulle piattaforme dedicate o direttamente alla biglietteria dell’esposizione.

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