SPEEDY, a Brindisi il primo incontro dei partner: Italia, Albania e Montenegro insieme per proteggere le specie marine del Sud Adriatico - CBlive, Domenico Rotondi
In un clima di cooperazione internazionale e di solida programmazione tecnica si è svolto, l’11 novembre 2025 presso Palazzo Guerrieri, il Kick-off Meeting di SPEEDY – “Protection and recovery of highly mobile marine species in the programme area”, il nuovo progetto finanziato dal Programma Interreg IPA South Adriatic 2021–2027 e coordinato dal Consorzio di Gestione di Torre Guaceto. L’iniziativa ha dato avvio a una giornata di lavoro intensa, che ha riunito in presenza e da remoto i partner istituzionali di Italia, Albania e Montenegro, tutti impegnati nella tutela delle specie marine ad alta mobilità che popolano il delicato ecosistema del Sud Adriatico.
L’incontro ha visto un tavolo operativo coeso e partecipato, come testimonia la riunione svoltasi negli spazi di Palazzo Guerrieri: ricercatori, tecnici ed esperti hanno condiviso analisi e prospettive allo scopo di definire un percorso comune di protezione delle tartarughe marine – Caretta caretta e Chelonia mydas – e della foca monaca del Mediterraneo (Monachus monachus), specie particolarmente vulnerabili e sempre più minacciate dalle pressioni antropiche.
Ad aprire i lavori sono stati i saluti istituzionali di Rocky Malatesta, presidente del Consorzio di Gestione di Torre Guaceto, che ha richiamato la necessità di un approccio coordinato e transfrontaliero alla difesa della biodiversità marina. Sono poi intervenuti Antonio Agrosì, Project Officer e Financial Manager, e Carmela Sfregola, Communication Officer del Joint Secretariat, i quali hanno illustrato nel dettaglio le procedure di gestione, attuazione e comunicazione previste dal Programma Interreg South Adriatic 2021–2027.
La presentazione dei partner – tra cui l’Università di Shkodra “Luigj Gurakuqi” (Albania), l’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente del Montenegro e Legambiente Molise APS (Italia) – ha introdotto la fase successiva della giornata, dedicata a un confronto tecnico sugli aspetti gestionali del progetto. Particolare attenzione è stata riservata alle prime attività operative, finalizzate alla definizione di un protocollo congiunto per la mappatura e il recupero delle specie marine, strumento indispensabile per uniformare procedure, consolidare la collaborazione tra i Paesi coinvolti e costruire una rete di intervento efficace nell’area adriatica.
Con una durata di 30 mesi e un budget complessivo superiore a 830 mila euro, SPEEDY si pone l’obiettivo di creare un sistema coordinato e duraturo di protezione delle specie marine vulnerabili, attraverso attività di ricerca scientifica, formazione specialistica, potenziamento dei centri di recupero e campagne di sensibilizzazione rivolte alle comunità costiere. Un percorso che intende coniugare scienza, governance e partecipazione, affinché la tutela del mare diventi patrimonio condiviso dei territori affacciati sul Sud Adriatico.
In un contesto globale segnato da pressioni ambientali crescenti, progetti come SPEEDY confermano l’importanza strategica degli strumenti europei di cooperazione territoriale. L’Unione Europea, attraverso i programmi Interreg, non sostiene soltanto la crescita e la coesione tra i Paesi membri e i Paesi candidati, ma contribuisce in modo determinante alla salvaguardia degli ecosistemi più fragili. Investire nella tutela della biodiversità significa investire nel futuro delle comunità, nell’economia blu e nella capacità dell’Europa di promuovere modelli di sviluppo realmente sostenibili.
Un impegno che, nel Sud Adriatico, prende oggi il nome di SPEEDY, ponendo le basi per una protezione più efficace e condivisa del mare che unisce – e non divide – le sponde dell’Italia, dell’Albania e del Montenegro.
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