Beniamino Caso, l’uomo del Matese che unì scienza, patria e libertà - Convegno alla Fondazione Molise Cultura sui legami tra l’intellettuale e la terra molisana (Domenico Rotondi – CBlive)
In un’aula gremita e attenta, la Fondazione Molise Cultura ha ospitato, presso l’Auditorium “A. Giovannitti”, un convegno di grande spessore dedicato alla figura di Beniamino Caso (1824-1883), patriota, scienziato e naturalista, protagonista dell’Italia risorgimentale e padre morale del Club Alpino Italiano. L’iniziativa, dal titolo “Beniamino Caso: legami con il Molise e il Matese”, si è svolta con il patrocinio del Comune di Campobasso e della Sezione CAI locale, a conferma della volontà istituzionale di valorizzare le radici storiche e culturali del territorio matesino.
I saluti introduttivi sono stati affidati alla presidente della Fondazione Molise Cultura, Antonella Presutti, che ha sottolineato come l’azione dinamica dell’ente da lei guidato si inserisca nel solco di una progettualità culturale capace di coniugare ricerca storica, divulgazione scientifica e promozione dei valori identitari molisani. A seguire, Claudio Struzzolino, presidente regionale del CAI e docente universitario, ha moderato con equilibrio e competenza i lavori, offrendo un inquadramento metodologico che ha reso ancora più vivo e coerente il confronto tra le diverse relazioni.
La professoressa Irene Barone, docente del Liceo “Giuseppe Maria Galanti” di Campobasso, ha aperto gli interventi delineando il percorso formativo di Caso e i suoi profondi rapporti con la famiglia Zurlo, erede della grande tradizione illuministica molisana. Proprio nella figura di Francesco Zurlo, giurista e intellettuale vicino agli ideali della Rivoluzione napoletana del 1799, si potevano rintracciare le radici culturali che influenzarono la madre di Beniamino e, per riflesso, l’intero percorso umano e civile del figlio. Caso crebbe, dunque, in un ambiente colto e progressista, che fece dell’amore per la libertà e del sapere scientifico gli strumenti dell’emancipazione morale e politica.
È seguito l’intervento di Nicola Terracciano, storico risorgimentale e figura di rilievo del panorama culturale molisano, che ha ripercorso con passione le battaglie civili e identitarie condotte dai padri del Risorgimento italiano, in un tempo in cui la costruzione della Nazione rappresentava una missione collettiva e non un privilegio di pochi. In tale contesto, Beniamino Caso emerse come un patriota autentico, un deputato e un consigliere provinciale che seppe coniugare l’impegno politico con un alto senso del dovere verso le istituzioni e la comunità.
Il consigliere CAI e membro della Consulta del Matese, Davide Sabato, ha poi evidenziato l’attualità del pensiero di Caso, mettendo in luce la filosofia costitutiva e statutaria del Club Alpino Italiano, fondato proprio per promuovere la conoscenza, la tutela e la fruizione consapevole dell’ambiente montano. Nel solco di quell’“ambientalismo scientifico” che ancora oggi ispira le politiche del CAI, Beniamino Caso contribuì a far conoscere il Matese come scrigno di biodiversità e patrimonio naturale e culturale di valore universale.
Infine, il Comune di Campobasso, attraverso la presenza istituzionale e il sostegno organizzativo, ha voluto affiancare l’iniziativa, riconoscendo in essa un’occasione di crescita collettiva e un omaggio alla scuola illuministica molisana, da sempre fucina di idee riformatrici e di figure di altissimo profilo morale.
La serata si è conclusa in un clima di autentica partecipazione, restituendo alla memoria collettiva il ritratto di un uomo che seppe unire scienza, libertà e amore per il Matese, divenendo ponte ideale tra il Molise ottocentesco e le sfide contemporanee della cultura e della sostenibilità.



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