Giancarlo Siani, la voce che non si piegò mai
Il 19 settembre 1959 nacque a Napoli Giancarlo Siani, giornalista de Il Mattino e voce limpida di un giornalismo che non si piegava al silenzio né al compromesso. La sua carriera, breve ma intensa, fu segnata dall’impegno costante nel raccontare con rigore le trame della camorra, le collusioni con la politica e le sofferenze quotidiane di una terra ferita dall’illegalità.
Osservatore acuto e cronista lungimirante, Siani seppe cogliere in anticipo i segnali di un degrado che avrebbe contrassegnato la Campania negli anni successivi. Nelle sue analisi e nei suoi articoli denunciò l’intreccio tra affari criminali, speculazioni e gestione distorta del territorio, anticipando così la pericolosità di quella malavita che, decenni dopo, avrebbe trovato tragica conferma nel fenomeno della cosiddetta terra dei fuochi. La sua capacità di leggere i fatti con lucidità e di collegarli a scenari più ampi rimane una delle eredità più alte del suo lavoro.
Il 23 settembre 1985, a soli ventisei anni, Siani venne assassinato sotto casa, mentre si trovava a bordo della sua Citroën Méhari. L’immagine di quel giovane reclinato sul sedile, simbolo straziante di un sacrificio imposto dalla camorra, resta impressa nella memoria collettiva come monito e ferita aperta. Con la sua morte, l’Italia perse non soltanto una promessa del giornalismo, ma anche una coscienza critica che avrebbe potuto illuminare a lungo il dibattito civile.
Oggi il nome di Giancarlo Siani è patrimonio di tutti. Le sue inchieste vivono nei giornali, nelle scuole e nei luoghi che lo ricordano, come esempio di dedizione e di coraggio. Non fu un eroe inconsapevole, ma un professionista cosciente dei rischi, animato dalla certezza che il giornalismo dovesse servire la verità e, con essa, la comunità.
Ricordarlo significa ribadire che la libertà di stampa è un bene fragile e prezioso, da difendere con ostinazione. Il sacrificio di Giancarlo Siani continua a interrogarci, chiamandoci a non cedere all’omertà e a credere, come egli credette, che raccontare i fatti sia il primo passo per cambiare la realtà.
#domenicorotondi
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