Parchi Nazionali in Italia: l’agroalimentare come motore di sviluppo sostenibile (di Domenico Rotondi)

 


Il settore agroalimentare si conferma uno degli ambiti più dinamici e promettenti per sostenere la crescita socio-economica dei territori compresi nei Parchi Nazionali. In numerose aree montane e collinari, si moltiplicano esempi virtuosi di buone pratiche sostenibili, testimoniati dalla nascita di nuove imprese agricole e cooperative, spesso operative in stretta sinergia.

Particolarmente rilevanti sono le iniziative che riescono a coniugare tradizione e innovazione: coltivazioni biologiche, recupero di varietà autoctone, trasformazioni artigianali a filiera corta e strategie di valorizzazione commerciale fondate sulla promozione del marchio di genuinità ambientale. Si tratta di esperienze imprenditoriali capaci non solo di salvaguardare la biodiversità, ma anche di garantire un reddito equo e stabile agli agricoltori.

Tali pratiche, spesso sostenute da reti di collaborazione tra produttori, enti locali e università, stanno contribuendo a ridefinire il ruolo dell’agricoltura, intesa non solo come attività produttiva, ma anche come presidio attivo del territorio e leva strategica per lo sviluppo armonico della società.

Non si tratta soltanto di biodiversità, ma di una visione integrata e lungimirante del sistema produttivo locale. Queste esperienze rappresentano, infatti, una risposta concreta allo spopolamento, in quanto orientate a offrire nuove prospettive di vita e di lavoro alle giovani generazioni.

In questo scenario, il modello delle Aree Protette si configura sempre più come un motore di innovazione e coesione territoriale, in linea con i valori della solidarietà intergenerazionale e della giustizia sociale.

Sulle alture dell’Appennino tosco-emiliano nasce un nuovo paradigma agricolo, #giugno2025 

Sulle alture dell’Appennino tosco-emiliano prende forma un nuovo paradigma agricolo, che riconosce il valore cruciale degli impollinatori selvatici per la salvaguardia degli ecosistemi. Oltre 1.100 specie di insetti, sempre più minacciate da inquinamento, cambiamenti climatici e alterazioni del paesaggio, sono al centro di un progetto promosso dal Parco Nazionale, in stretta collaborazione con ricercatori, aziende agricole e istituzioni locali.

L’iniziativa prevede l’installazione di nidi in legno e la sottoscrizione di Accordi di Custodia, mediante i quali le aziende si impegnano ad adottare pratiche sostenibili: semina di essenze floristiche, sfalcio ritardato e installazione di rifugi per impollinatori — i cosiddetti bee hotel. In cambio, le suddette aziende ricevono incentivi economici commisurati al valore del servizio ecosistemico fornito da questi insetti.  

Questa è l’agricoltura che guarda lontano: biodiversa, rigenerativa e remunerativa. 


#Buonvivere - Proteggere la biodiversità è fondamentale per il benessere dell’uomo e del pianeta. Gli equilibri ecologici, dai quali dipendiamo per avere aria pulita, acqua potabile, cibo sano e buona salute, si basano sulla varietà di specie animali, vegetali e di microrganismi. Quando la biodiversità si riduce, anche la nostra salute è a rischio: aumentano le probabilità di insorgenza di nuove malattie, si compromette la qualità dell’ambiente e si indebolisce la sicurezza alimentare. Prendersi cura della natura, dunque, significa anche prendersi cura di noi stessi.




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