Incredibile progetto eolico di 4 pale sul nostro territorio

  

nell'immagine solo le pale del progetto (escluse quelle già esistenti)

Una società romana, la RWE "renewables italia srl", avvalendosi di una "relazione agronomica" redatta da uno studio tecnico di Palermo sostiene che nell'area del previsto progetto "non si riscontra alcuna coltivazione di produzioni agricole destinate alla produzione di prodotti certificati". Risulta incomprensibile come gli sia sfuggito che, contrariamente a quanto da loro ipotizzato, questo territorio può vantare produzioni riconosciute a livello nazionale e mondiale come produzioni di pregio. 

Ricordiamo che La Guardiense, tra le più importante realtà vitivinicole italiane, che vanta continui successi sui mercati mondiali del vino raccoglie alcune delle sue pregiate uve, quelle per il Cantari Aglianico Sannio Doc, proprio dalla località Cantari di San Lupo che si troverebbe immediatamente stretta tra due delle quattro pale. Inoltre lo studio su "Il Germoplasma dell'Olivo in Campania" realizzato dalla Facoltà di Agraria di Portici Università di Napoli Federico II con finanziamenti europei riporta testualmente che "si producono oli di elevato livello qualitativo, grazie a varietà autoctone di grande pregio, come l'Ortice e l'Ortolana" tanto è vero che con queste Cultivar autoctone San Lupo vinse due Ercoli Olivari nel 1996 e nel 1998. Anche gli oliveti sanlupesi si ritroverebbero al centro del progetto eolico.

Nel progetto eolico non viene data importanza neanche al Parco Nazionale del Matese dato che tre delle pale previste ricadono in area contigua al P.N.M. e una addirittura al suo interno.

Riteniamo che per frenare questi progetti speculativi la Regione abbia tutti gli elementi e scongiurare così il deprezzamento del territorio che ne accelererebbe lo spopolamento.

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Raffaele Pengue per Pro Olio San Lupo

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