Parco Nazionale del Matese, chance per la biodiversità molisana
Condivido volentieri un qualificato contributo di Legambiente Molise, a firma di #Angelo #Sanzò e #Giorgio #Arcolesse, entrambi ambientalisti competenti e animati da una sincera passione. In tempi come questi, infatti, è importante saper riconoscere e apprezzare la serietà delle persone perbene, dimenticando i passi falsi dei soliti poltronisti d'occasione.
#PrimoPiano, quotidiano del Molise - Parco Nazionale del Matese, chance per la biodiversità molisana.
Il 22 maggio è la Giornata Mondiale della Biodiversità, Legambiente ha dedicato ad essa un dettagliato dossier. Il 20 maggio 2020 l’Unione europea varava la Strategia della UE sulla biodiversità, che si propone di frenare la perdita di biodiversità e ridurre l’impatto della crisi climatica, ponendo obiettivo del 30% di aree protette al 2030. Restando in Italia, la tutela della biodiversità, da pochi mesi è prevista dalla Costituzione nel novellato articolo 9 che ha allargato alla biodiversità e agli ecosistemi, nell’interesse delle future generazioni, la tutela inizialmente prevista solo per il paesaggio. Ed è un bene, in quanto la natura garantisce cibo, salute e medicinali, materie prime, attività per il tempo libero e benessere.
Questo tema interessa anche il Molise? Noi riteniamo di sì, vediamo perché…esattamente un mese fa, il 22 aprile c’è stato il decreto del Ministero dell’Ambiente che ha istituito il Parco Nazionale del Matese, e in queste settimane si sono moltiplicate le occasioni di confronto – e anche di scontro e di polemica - tra cittadini e amministratori e vari portatori di interesse. In questi incontri pubblici un aspetto, a nostro avviso, è stato sottaciuto, ed è probabilmente il più importante e attiene proprio alla tutela della biodiversità.
La variegata biodiversità del Matese è dovuta soprattutto all'ampia fascia attitudinale in cui il massiccio è compreso. Infatti, si va dai 165 m.s.l.m di Piedimonte Matese, sul versante campano, ai 500 m.s.l.m della piana di Bojano, in quello molisano. Dato che la temperatura varia in altezza mediamente di 0,6 gradi centigradi ogni 100 metri di dislivello, ciò significa che i 2050 m.s.l.m di monte Miletto offrono la possibilità di larghe diversità climatiche e dunque biologiche, su tutto il massiccio, tanto sull'uno, che sull'altro versante. Non meno importanti sono le risorse che rappresentano la geo diversità dello stesso massiccio. Sono numerosi, infatti, i geositi presenti su ambedue i versanti, tra cui il famosissimo Scipionyx samniticus (Ciro), il primo fossile di dinosauro trovato in Italia e il meglio conservato al mondo. Senza dimenticare la ricchezza paleontologia che caratterizza, spesso in bella vista, le tante emergenze geolitologiche che è possibile incontrare ogniqualvolta ci si voglia incamminare tra i numerosi sentieri che segnano percorsi noti e anche non ancora del tutto esplorati. Per quanto riguarda la tutela della biodiversità matesina, è necessario progettare e agire in più direzioni, a cominciare dal conoscere a fondo le risorse naturali che sono a disposizione di tutti noi, tenendo nella giusta considerazione i fattori responsabili delle diverse ricadute sugli equilibri chimico fisici, che sono alla base della complessità biologica di un qualunque ecosistema, acquatico, terrestre o di transazione. Da qui la lotta, la più intensa e vigorosa possibile, ad ogni forma di inquinamento, di qualunque natura e provenienza, come pure sono da combattere o quantomeno ridurre ai minimi termini tutte le forme di specie aliene, vegetali e animali, che per mano dell'uomo, volutamente o incoscientemente, e/o a causa della crisi climatica si stanno diffondendo nei nostri ecosistemi. Dicevamo dell’obiettivo del 30% di aree protette al 20230. Nel Molise la percentuale di aree protette era ferma ad un misero 1,70%, a fronte del 25,51% della Campania, o del 28,16% dell’Abruzzo. Anche piccole regioni come la Basilicata (19,27%) e/o la Valle d’Aosta (13,28%) sono avanti al Molise; in esse sono presenti Parchi Nazionali come quello del Gran Paradiso, 70 mila ettari e uffici amministrativi ad Aosta; mentre in Lucania ci sono i Parchi del Pollino, con sede a Rotonda (PZ), e dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese, con sede a Marsico Nuovo (PZ). Il Molise, con i suoi 7.591 ettari, (4.059 sono gli ettari ricadenti nel Pnalm) è l’ultima regione in Italia e l’unica a non avere la sede di un Parco Nazionale. Tanti Enti molisani in vari anni hanno deliberato a favore del Parco: i Comuni di Bojano, Castelpetroso, Macchia d’Isernia, Pettoranello, San Giuliano del Sannio, San Massimo, San Polo Matese, Santa Maria del Molise, Sepino; l’ Unione Comuni della Valle del Tammaro, la Provincia di Campobasso e la Regione si sono espresse https://www.legambientemolise.eu/.../perimetrazione.../ Gli Enti che hanno adottato una delibera a favore del Parco rappresentano il 66% degli abitanti del Matese molisano (15.251 su 22.887), e la volontà di vecchi e nuovi amministratori va rispettata, è una questione di democrazia. Con il Parco Nazionale del Matese (altri 38mila ettari circa) il Molise sale a circa il 10% di aree protette. Si faccia velocemente e bene un buon Parco, l’ambiente, gli ecosistemi e le future generazioni - come recita l’articolo 9 della Costituzione – ci ringrazieranno. Anche se….molta strada, come molisani, ci resta ancora da precorrere…
Angelo Sanzò, Presidente Comitato Scientifico Legambiente Molise
Giorgio Arcolesse, Direttore Legambiente Molise
Sguardo sul Matese - #Foto della compianta maestra Teresa D'Elisa, moglie di Giorgio Arcolesse.
#Link, #maggio2021 Campobasso, un albero in memoria della maestra Teresa D’Elisa
Campobasso, questa mattina, gli alunni dell’Istituto Comprensivo Igino Petrone di Campobasso hanno piantato un albero, nel giardino del loro istituto, per ricordare la loro insegnante, Teresa D’Elisa, scomparsa improvvisamente qualche mese fa proprio mentre svolgeva il suo amato lavoro.
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