Borghi sul set, un festival cinematografico per riscoprire i Comuni storici dell’Appennino. #Realtà #Sannita (di Domenico Rotondi)
Nel mese di aprile scorso, Roma ha ospitato la terza edizione del festival cinematografico Borghi sul Set, svoltasi nelle sale del prestigioso Cinema Caravaggio. L’atteso evento, organizzato dal Cinecircolo Romano e patrocinato dalla storica associazione ambientalista Italia Nostra, ha visto la partecipazione di registi, attori, studiosi e appassionati, accomunati da un unico obiettivo: restituire valore e dignità ai Comuni storici dell’Appennino attraverso la forza evocativa del linguaggio cinematografico. Non a caso, il festival — ideato da Daniela Cipollaro, in qualità di presidente del suddetto sodalizio romano — si è avvalso della direzione artistica di Catello Masullo, giornalista e noto critico cinematografico. Si è trattato, pertanto, di un pregevole appuntamento culturale finalizzato alla riscoperta del patrimonio storico, architettonico e paesaggistico delle numerose comunità plurimillenarie che continuano a definire il volto umano della "Bella Italia". È un dato di fatto che i primi insediamenti comunitari risalgono al tardo Impero, epoca in cui le condizioni sociali e l’instabilità politica costringevano le popolazioni a cercare forme di vita collettiva più sicure. La stessa matrice economica peninsulare, accolta dall’impero romano nel rispetto della tradizione libertaria — da sempre sacra per le popolazioni italiche — fu preservata dai centri collinari dislocati, a mo’ di sentinelle, lungo la dorsale appenninica. Grazie a tali comunità — oggetto, da alcuni decenni, degli attacchi dei fautori di una crescita urbana disumanizzante — i Comuni di pianura poterono successivamente, e precisamente in epoca rinascimentale, sviluppare un modello di vita mercantile a misura d’uomo, oggi minacciato dalle logiche del cosiddetto mondo globalizzato. Borghi sul Set si configura, dunque, come una piattaforma di promozione culturale, turistica e sociale, che si serve del cinema per raccontare detti luoghi e stimolare una nuova narrazione collettiva. Il progetto, come sottolineato dagli organizzatori, è concepito per essere replicato su scala nazionale, al fine di contribuire a invertire la rotta dello spopolamento e restituire vitalità ai centri minori, troppo spesso trascurati dalle programmazioni nazionali. Il cartellone della manifestazione ha incluso dieci opere, tra lungometraggi e cortometraggi, tutte ambientate in contesti di particolare valore storico e paesaggistico. Le pellicole selezionate hanno saputo declinare, in forme e linguaggi differenti, un medesimo intento: rendere visibile ciò che rischia di essere dimenticato. A coronamento della rassegna, Italia Nostra ha promosso il forum Il ruolo del cinema nella campagna di valorizzazione dei Borghi Storici, che ha visto la partecipazione di studiosi quali Oreste Rutigliano, Rossano Pazzagli, Luigi Fressoia e Gennaro Matacena. Il dibattito ha evidenziato il potenziale del cinema come strumento di rigenerazione culturale e civile, capace di restituire centralità ai luoghi minori e alle loro comunità. Borghi sul Set non è soltanto un festival: è una dichiarazione d’intenti, un invito a rivivere in modo consapevole il nostro patrimonio, a riconoscere nei borghi non un passato da conservare sotto vetro, ma un presente da reinventare. Con il sostegno di realtà come Italia Nostra e con la crescente partecipazione del pubblico e degli enti locali, la manifestazione si candida a diventare un punto di riferimento nazionale nel dialogo tra cinema e territorio.
La cerimonia di premiazione, con la partecipazione di una platea stracolma, ha assegnato i seguenti riconoscimenti:
Borgo più cinematografico d’Italia, ex equo:
* Santo Stefano di Sessanio (L’Aquila), dove è stato girato il cortometraggio Ch la recchia, di Diego Monfredini. Ha ritirato il premio il Consigliere comunale Roberto Campoverde.
* Roseto Capo Spulico (Cosenza) dove è stato girato il mediometraggio, Un’altra idea di stare, di Fabio Fasulo. Ha ritirato il premio il Vicesindaco, la Dott.ssa Sabrina Franco.
* Casperia (Rieti), dove è stato girato il corto Shadowland, di Claudio Alfredo Alfonsi. Ha ritirato il premio l’Assessore delegato al Turismo Maria Francesca Gennari e il consigliere delegato alla Cultura Massimo Marri.
* Rocca Priora (Roma), dove sono stati girati Il più bel secolo della mia vita, di Alessandro Bardani e Àmati, di Marco Migliozzi. Ha ritirato il premio il Presidente del Consiglio Comunale Franco Spoto.
Menzione speciali a:
* Un’altra idea di stare, di Fabio Fasulo. Ha ritirato il Premio Rosanna Mazzia, Presidente di Borghi Autentici d’Italia.
* Allà, di Montserrat Larqué.
* Vermiglio, di Maura Delpero.
Miglior Cortometraggio, ex equo:
* Ch la recchia, di Diego Monfredini. Ha ritirato il premio il regista Diego Monfredini.
* Sinfonia Notturna, dei Fratelli Latilla. Hanno Ritirato il Premio Francesco a Gianmarco Latilla, accompagnati dall’attore Nicola Trambusti, dal co-sceneggiatore Valerio Molinaro, dall’autore delle musiche Alfredo Cerlito
Miglior Lungometraggio:
* Il mio posto è qui, di Cristiano Bortone e Daniela Porto. Hanno ritirato il premio Cristiana Ricceri, la costumista e Emilio Costa, il direttore della fotografia del film.
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