COMUNICATO STAMPA delle associazioni territoriali - Eolico industriale e aree agricole di pregio: cresce la preoccupazione tra cittadini e associazioni locali

 


Guardia Sanframondi / San Lorenzo Maggiore, 5 luglio 2025 – Le associazioni del territorio esprimono viva e fondata preoccupazione in merito al progetto di installazione di una pala eolica industriale e dei relativi cavidotti in un’area agricola di pregio, classificata a denominazione di origine controllata (DOC). L’intervento, attualmente in fase istruttoria, solleva gravi perplessità sotto il profilo ambientale, paesaggistico e socio-economico.

L’impianto, previsto sui crinali collinari del Matese sud-orientale, ricadrebbe su fondi coltivati a vite, da sempre caratterizzati da una vocazione produttiva storica e da una consolidata valenza paesaggistica. I cavidotti previsti – sebbene interrati – comprometterebbero in maniera permanente la continuità agronomica dei terreni, incidendo negativamente sull’utilizzo agricolo del suolo e minando la certificabilità delle produzioni DOC, con ricadute dirette sull’intera filiera vitivinicola locale.

A rafforzare tali preoccupazioni concorrono numerosi precedenti giurisprudenziali. Sentenze dei Tribunali Amministrativi Regionali – tra cui il TAR Sardegna n. 573/2020 e il TAR Lazio n. 9155/2025 – nonché del Consiglio di Stato (n. 2464/2022 e n. 7400/2024), hanno affermato in modo inequivocabile l’incompatibilità tra impianti eolici e infrastrutture accessorie in zone agricole di valore o soggette a vincoli paesaggistici. La giurisprudenza ha chiarito che la produzione di energia da fonti rinnovabili, pur meritevole di tutela, non può prevalere automaticamente su altri interessi pubblici primari, quali la salvaguardia del paesaggio agrario, della biodiversità, dell'identità territoriale e del diritto alla coltivazione.

Il territorio interessato dal progetto – situato in un’area contigua al perimetro del costituendo Parco nazionale del Matese – presenta un equilibrio delicato tra natura, storia, agricoltura e insediamenti civili. In tale contesto, l’insediamento di infrastrutture energetiche ad alto impatto, peraltro spesso pianificate in assenza di adeguata partecipazione pubblica, rischia di innescare processi di degrado, abbandono e disgregazione sociale, vanificando gli sforzi di sviluppo sostenibile finora intrapresi.

Alla luce di quanto sopra, le associazioni firmatarie chiedono:

  • l’immediata sospensione dell’iter autorizzativo in corso;

  • l’esclusione delle aree DOC e dei fondi agricoli attivi da ogni ulteriore progettazione eolica di tipo industriale;

  • l’attivazione urgente di un tavolo tecnico-istituzionale aperto alla cittadinanza, ai produttori locali, agli amministratori e agli enti di tutela ambientale, al fine di valutare in modo trasparente e condiviso ogni futura iniziativa sul territorio.

Lo sviluppo energetico e la tutela del paesaggio non devono essere contrapposti. Al contrario, è necessario elaborare strumenti di pianificazione lungimiranti, fondati sull’equilibrio tra innovazione tecnologica e rispetto per il capitale territoriale, economico e culturale delle comunità locali.

Le associazioni promotrici, consapevoli della delicatezza e dell’importanza del momento, si impegnano a presentare formali osservazioni entro i termini previsti dalla normativa vigente, richiamando le istituzioni competenti a una piena assunzione di responsabilità sul piano amministrativo, ambientale e costituzionale.

Associazione culturale Togo Bozzi 

Pro Olio San Lupo 




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